lunedì 16 febbraio 2009

Primo anniversario dell’ ”Alegria de Vivir”, 17 Febbraio 2009



Kochani, dzisiaj mamy pierwszą rocznicę powstania naszego Centrum dla dzieci ubogich "Alegria de Vivir" zbudowane dzięki naszym przyjaciołom ze Stowarzyszenia pizańskiego (Italia)"Gioia di vivere dei bambini in Ecuador". Dzięki Wam wszystkim za wsparcie naszego dziela. To jest również Wasza radosć. Wszystkiego najlepszego!

Dear Friends, today we celebrate the first anniversary of our Centre "Joy of living".
I assure you that my heart is filled with joy and I rejoice at the marvels which God is working through Italian Association "Gioia di Vivere dei Bambini in Ecuador". May the Lord give all of you joy and peace. Congratulation!

Carissimi, oggi ricorre il primo anniversario dell’inaugurazione del Centro de Apoyo Escolar “Alegria de Vivir”, sponsorizzato e curato dall’Associazione pisana “Gioia di Vivere dei Bambini in Ecuador”. In questa occasione è giusto fare una semplice riflessione.
In un mondo in cui siamo sempre di più presi da una vita veloce che corre dietro al successo ed al benessere, l’uomo a volte si ferma, smarrito, turbato, e sente forte il bisogno di Dio, di quella serenità, di quella pace che solo Lui può dare.
Per fortuna ci fermiamo ogni tanto ad ascoltare le profonde esigenze del nostro cuore. Così è successo che alcuni miei amici di Pisa (Donato, Rocco, Agata, Lucetta, Graziella, Maria e Giancarlo) hanno sentito la necessità di essere testimoni della loro vita cristiana nel campo missionario, e di partecipare agli altri la loro gioiosa esperienza con l’Associazione “Gioia di vivere dei Bambini in Ecuador”. Lo stesso nome dell’Associazione parla e affascina, perché la gioia è un dono di Dio, soprattutto è un dono per i più piccoli di questo mondo, per i bambini: “Se saremo capaci di diventare piccoli come bambini, allora saremo i più grandi nel Tuo regno” (cf. Mt 18, 4). La gioia rende il cuore lieto perché consapevole dell’amore. La gioia fortifica, trascina, unisce; non teme situazioni dolorose personali, familiari e sociali; dà coraggio. Così sta accadendo qui in Ecuador.
Un giorno Michaela, una piccola bimba del nostro Centro “Alegria de Vivir” in Santo Domingo, mi ha detto: “Padresito, perché le persone piangono, perché non sorridono, non vivono della gioia?” Questa è una domanda indirizzata a tutti noi quando spesso assistiamo, partecipiamo, proviamo la sofferenza, la solitudine, lo scoraggiamento. Come vivere la gioia durante la nostra vita? L’attività iniziata dai miei amici di Pisa con l’Associazione “Gioia di vivere dei Bambini in Ecuador” vive della gioia nel dare e nel ricevere, vive del desiderio e dell’impegno di essere un cristiano a tempo pieno, nel dialogo con Dio e con i fratelli più bisognosi e sfortunati.
Vivendo l’esperienza diretta come missionario in Ecuador, posso dirvi che è questo un mondo disumano. Ogni giorno ci scontriamo con l’ingiustizia, con la violenza, con la povertà, il dolore, la morte. Più è difficile vivere e più nasce la consapevolezza che non ha senso la vita senza un vero incontro con Gesù. Chi crede in Lui trova la sorgente della vera gioia.
Nella nostra missione francescana qui in Ecuador, cerchiamo di educare le persone alla cultura della gioia intesa come lietezza del cuore. Coinvolgiamo la società dalla base: dalle famiglie e dai loro bambini. Educhiamo al rispetto e alla cura degli altri partendo da se stessi. Il benessere dei bambini dipende dall’amore dei genitori che soddisfano i bisogni del loro cuore; da una buona nutrizione che li fa crescere sani e forti; dalla istruzione che li rende capaci e creativi; dallo stare insieme che fortifica nell’amicizia e nel confronto con gli altri. Questi sono i principi che sostengono il nostro impegno tra i quartieri più poveri della città di Santo Domingo. Per questo lavora il nostro Centro “Alegria de Vivir”, grazie agli amici pisani dell’Associazione. Accogliamo i bambini nel periodo del dopo scuola iniziando ad offrire loro il pranzo nella nostra mensa, quindi si passa nelle aule dove si completa lo studio e si svolgono le attività ricreative che stimolano col gioco la conoscenza e la fantasia. I bambini stanno insieme, imparano, giocano, partecipano anche al mantenimento dell’ordine degli ambienti. E’ come una piccola società nella quale i bimbi, e con loro anche i loro genitori, sono coinvolti in prima persona e così sono educati a vivere di solidarietà, di comunanza, di ordine, di regole, di rispetto. Sembrano cose normali, ma non è facile in un ambiente come questo dove l’ingiustizia e la prepotenza comandano su tutto.
I nostri amici pisani, con la loro Associazione “Gioia di vivere dei Bambini in Ecuador”, ci assicurano stabilmente l’aiuto necessario per fare tutto ciò. Abbiamo costruito la mensa, le aule per il dopo scuola, la piazzetta e in ultimo l`asilo per i bambini più piccoli, i laboratori per imparare ad usare il computer e per acquisire le basi di alcuni mestieri (la benedizione dei nuovi ambienti avverrà fra qualche giorno, il 22 febbraio). Ora dobbiamo ogni giorno mandare avanti le attività del Centro; mantenere vivo l’impegno di essere un sostegno importante nella crescita delle famiglie che ci affidano i loro bambini; dobbiamo essere presenti, vicini, pronti. Gli amici pisani sono la forza per noi. Così viviamo della gioia nel dare e nel ricevere. E’ un cerchio che ci coinvolge tutti, che ci tiene uniti, che ci protegge, che ci circonda di solidarietà e amore.
E’ già volato un anno! Come il vento nel deserto che cambia le forme delle dune, come la pioggia per i campi che fa crescere le piante, così il nostro Centro sta cambiando la vita dei quartieri poveri di Santo Domingo. Il quartiere dove ci troviamo si è riempito di bimbi e delle loro voci festanti. Stanno cambiando le abitudini delle famiglie che ci frequentano: i loro bimbi sono seguiti, nutriti, rallegrati dalle attività che si svolgono nel Centro; gli stessi genitori sono coinvolti dalle nostre iniziative. Piano piano, dalla base, migliora questa piccola realtà.
Grazie a tutti Voi che siete impegnati a seminare la gioia e la speranza in un mondo spesso ingiusto; grazie per sentire ancora il desiderio di vivere nella gioia. Grazie a Voi soci e collaboratori di questo progetto in Ecuador, grazie perché date un futuro bello ai bambini più sfortunati nella vita e nella società. L’augurio a tutti noi di continuare a servire come ha detto nella sua ultima poesia Pina Pallini, una maestra di carità che operava nella mensa di Ludovico Coccapani, presso la parrocchia di S.Francesco,: “non a parole, ma coi fatti e nella verità si conosce l’amore”. Auguri, Buon anniversario!

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